Riflessioni sull’artigianato

Son ben consapevole del rischio che corro scrivendo questo post ma mi spinge il pensiero che tanti artigiani che conosco si ritroveranno in queste parole (ho letto di recente qualcosa di simile in un certo senso… vero Jordan?).

Noi (e intendo tutti gli artisti e artigiani legati alla “realtà” Debitum Naturae) siamo indubbiamente in una posizione privilegiata.

Abbiamo tante “mani”, abbiamo tante “teste”, abbiamo una grande scelta di materie prime, una buona visibilità, un pubblico fantastico (voi eh, mica altri??) e tante altre cose belle.

Ma oh… mica sono arrivate da sole.

Noi (e tanti artigiani/colleghi/amici) siamo qui perchè ci siamo fatti il QLOW come una portaerei.

Se fai lavori scadenti, se non vendi, se il pubblico non ti segue, se non trovi collaboratori, se ti senti mediocre e insoddisfatto la colpa è mica dell’universo.

Io (e tutti i “miei” e tanti altri che conosco) si spaccano gli occhi, le dita, i polmoni, le gonadi ore ed ore ogni giorno, per settimane, mesi e anni per far si che ci sia sempre qualcosa di bello e di nuovo da proporre al pubblico.

Quando un cliente/amico ti scrive alle 2 di notte “scusa che piuma è questa”? Gli rispondi.

Quando stanno per distruggere una collezione a 1.000 km di distanza prendi tempo, soldi, voglia e PARTI

Quando stai per fare il sito e SEI possono essere i mesi di lavoro o le migliaia di euro che spendi LO FAI e ringrazi.

E magari un pezzo che adori non se lo fila nessuno. E magari FB ti censura. E magari il lock ti impedisce il brainstorming che vorresti. E magari l’idea che ti sembrava geniale si rivela un papocchio. E magari ti si perde il pacco della vita (sempre quello che vale di più o con il cliente più rompiscatole). E magari perdi quell’occasione perchè proprio in quel momento non potevi investire. E magari non ti riesce proprio di fare la foto che rende giustizia al tuo pezzo. E magari ti perdi proprio il pezzo che dovevi conservare per spedirlo poi. E magari ti cade la lama magnifica e fragile. E magari ti trovi a litigare con i tuoi soci/e che ami perchè finchè non trovi il punto di equilibrio non ti fermi. E magari ti dimentichi cose importantissime.

Non si possono evitare le tempeste. Ci si può navigare attraverso.

Quindi se rosichi, se sparli dietro, se ti piangi addosso, se ti inventi plagi mai esistiti, se ti dimentichi da dove arrivi e chi ti ha insegnato, se ti lamenti dei concorrenti, delle circostanze o di chissà cosa, se non hai più ispirazione e sei tu a copiare, se la sera vai a letto con la bile acida, se ci blocchi (ma ci screenshotti con gli alt), se insomma tutto ti va male lo sai di chi è la colpa?

TUA

Grazie di aver letto tutti fino a qui. Grazie alla mia squadra incredibile. Grazie a TUTTI voi per il supporto e l’affetto. Grazie persino a ci odia… quando siamo stanchi non c’è benzina migliore che farvi rosica’???

7 pensieri su “Riflessioni sull’artigianato

  1. Vixen dice:

    Sia perché ci credo e lo voglio ribadire, sia perché così testo la sezione “commenti”.. L’impegno che ci mettete, l’amore, la passione e il rispetto si vedono tutti ed è meraviglioso!

  2. Carmelo Popescu dice:

    Ottimo lavoro, per quello che fate sono dalla vostra parte, anzi amo quel mondo, fosse per me, abiterei a Bologna e fare8 la .Is vita in tranquillità fra ossa e fiori di Bach sono fatto così non ci posso fare niente. Amo questo mondo iper Corato, la figa.

  3. Ishtar dice:

    Non si possono mangiare i frutti di un campo non coltivato e farlo richiede sangue, sudore e fatica costanti.
    Il prezzo che costantemente pagate si vede in ogni frutto che producete e più passa il tempo più vi auguro di raggiungere numeri esponenzialmente maggiori di creature che richiedano i vostri frutti perchè ve lo meritate e come voi tutti coloro che investono anima, corpo e tempo in ciò che creano.

    Per chi rosica rimando alla Volpe e l’uva

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